Come abituare il gatto a stare a casa da solo

Come abituare il gatto a stare a casa da solo


La mamma gatta educa il gattino
Il legame di attaccamento del gattino alla madre è fondamentale per lo sviluppo comportamentale del piccolo. Tale legame è reciproco poiché anche la gatta stringe una relazione affettiva molto stretta con i suoi figli. La comunicazione emozionale che ne deriva permette la crescita “mentale e fisica” del gattino. Lo sviluppo comportamentale del gattino inizia già nel periodo prenatale, cioè quando è ancora nella pancia della mamma. Intorno al ventunesimo giorno di gestazione, infatti, l’embrione riesce già a percepire le emozioni della madre (attraverso le contrazioni dell’utero o dell’intestino legate allo stress) poiché il senso del tatto è già sviluppato. Al periodo neonatale seguono quello di transizione, di socializzazione e la pubertà: durante ciascuna tappa il gattino acquisisce e integra tutto ciò che è necessario alla costruzione di quello che sarà il futuro repertorio comportamentale. La gatta rappresenta una base sicura e una maestra di vita: tranquillizza, rassicura e mostra “come si fa”. Con la crescita il legame di attaccamento con la madre biologica si “allarga” ai membri del gruppo “felino” con cui il gattino vive e ai componenti della famiglia umana. Il legame tra gatto e referente è da considerarsi al pari dell’attaccamento del bambino alla propria mamma. L’essere umano è a tutti gli effetti, la figura di riferimento/ accudimento del piccolo felino; tra le due specie nasce una vera e propria relazione affettiva.

Lasciare il gatto a casa da solo: come e per quanto tempo
Fino al momento dell’adozione il piccolo felino trascorre la giornata in compagnia della mamma e dei fratelli in un ambiente noto. L’arrivo presso la nuova famiglia comporta la separazione improvvisa dal gruppo sociale di riferimento e l’ingresso in un mondo sconosciuto. Per favorire un corretto inserimento è opportuno lasciare al gattino il tempo necessario alla perlustrazione e all’esplorazione dell’abitazione senza affrettare i tempi. Normalmente il piccolo felino impiega qualche giorno per conoscere il nuovo ambiente e qualche settimana per “conoscere” il gruppo sociale. È necessario che il piccolo felino si senta sicuro tra le mura domestiche e protetto dal gruppo famigliare prima di restare solo. Ecco cosa fare:
  • Iniziare con separazioni di breve durata, per esempio dieci minuti; il tempo di separazione aumenterà gradatamente.
  • Realizzare le prime separazioni nei momenti della giornata in cui il gattino è più tranquillo, come per esempio in tarda mattinata o nel primo pomeriggio.
  • Prima di uscire dobbiamo avvisare il piccolo che stiamo uscendo così che si accorga che sta accadendo qualche cosa. “Ciao Arial io esco e torno tra poco” è una frase tipo da pronunciare affacciandoci nella stanza in cui il gattino si trova.
  • Al nostro ritorno è necessario salutare il piccolo felino e rincuorarlo con una carezza.
 
Cosa far fare al gatto quando è solo in casa
Possiamo avvalerci di alcuni “aiuti” per supportare il gatto durante questa nuova esperienza come, per esempio, il diffusore di feromoni, una musica di sottofondo o collocare un indumento del famigliare di “preferito” nella cuccetta. Consiglio di realizzare durante la fase di apprendimento alcune riprese video e audio utilizzando per esempio lo smartphone o una telecamera per osservare il piccolo felino. Qualche miagolio, avvicinarsi alla porta o cercare i membri della famiglia nelle diverse stanze può essere considerato un comportamento normale. Nell’arco di pochi minuti, però, il gattino deve tranquillizzarsi e andare a rilassarsi nella cuccetta o in un altro luogo a lui congeniale. Arricchire l’ambiente domestico sfruttando la terza dimensione, nascondere un nuovo giocattolo e qualche premio in cibo, permettere l’accesso al balcone sono accorgimenti che consentono al piccolo felino, quando restare da solo sarà una prassi quotidiana, di svolgere attività durante l’assenza dei referenti evitando la noia.  

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