Come abituare il cucciolo a stare in casa da solo

Come abituare il cucciolo a stare in casa da solo

Il cane è un animale sociale collaborativo. Per lui è quindi importante vivere all'interno di un gruppo con cui condividere le esperienze e i compiti. Il cucciolo, in natura, impara gradualmente a gestire il disagio provocato durante il distacco dal gruppo; la madre spesso inizia a lasciare il piccolo per brevi istanti e, quando presente, invita il cucciolo a esplorare in autonomia l’ambiente circostante. Insegnare a rimanere a casa da solo deve prevedere passaggi graduali: solo attraverso un lavoro che aiuti il piccolo a raggiungere gradualmente l’autonomia, la creazione di rappresentazioni piacevoli di cuccia/copertina come “luogo sicuro”, l’affidabilità e coerenza mostrata dal gruppo è possibile fare in modo che il distacco venga vissuto in maniera meno traumatica.  

Quante ore può stare un cane da solo in casa?

La separazione tuttavia non dovrebbe eccedere, almeno per il primo periodo, le due ore. Crescendo il cane imparerà a rimanere separato dal gruppo anche più tempo. Durante la giornata, dopo un momento di gioco o una piccola passeggiata, fare in modo che il cucciolo abbia attività solitarie di masticazione (con giocattoli ripieni di cibo o ossetti di varia natura) da fare sulla cuccia evitando di interagirci. Favoriremo così momenti di rilassatezza e riposo in nostra presenza.  

Come abituare il cucciolo di cane al distacco

Passaggio successivo sarà fare in modo che, durante questi momenti, il gruppo sia in casa ma non nella stessa stanza. Una volta certi che il cucciolo riesca a riposarsi e rimanere calmo a svolgere qualche attività anche se siamo in altra stanza, potremo iniziare a effettuare piccole uscite creando dei “rituali di saluto”: è deleterio pensare che un cucciolo debba esser ignorato sia al commiato sia al ricongiungimento! Ignorare il piccolo potrebbe inficiare la nostra credibilità e affidabilità; meglio quindi salutarlo in entrambi i momenti, senza enfatizzare il momento. Una volta rientrati a casa accoglieremo la sua gioia (e magari piccola inquietudine) salutandolo con tono pacato e rassicurante, senza prenderlo in braccio, muovendoci nell’ambiente con calma invitandolo a seguirci. Una volta raggiunto un livello medio di attivazione emotiva potremo interagire anche fisicamente con lui (movimenti e voce lenti e piacevoli). Nel caso l’emozione del ricongiungimento fosse molto forte è possibile che il piccolo effettui una “minzione emotiva”; come visto in precedenza evitiamo di sgridarlo, allontaniamoci dalla zona, sosteniamo e aiutiamo il piccolo a rientrare in uno stato emotivo medio, diamogli una piccola attività da fare e, solo a quel punto, procediamo con asportazione deiezione e detersione della zona.