Comunicare con il cucciolo: conoscersi per capirsi
Il cane è un animale sociale collaborativo. Per lui è quindi importante vivere all'interno di un gruppo concertandosi con esso. È indispensabile comprendere alcuni aspetti della comunicazione canina così da evitare incomprensioni. Il cane comunica
attraverso differenti canali (visivo, uditivo, olfattivo, paraolfattivo, tattile); non esiste, anche nella realtà umana, una comunicazione effettuata tramite un solo canale slegato dal contesto e dal linguaggio dell'intero corpo: l'interpretazione del messaggio può infatti avvenire esclusivamente prendendo in considerazione l’insieme di quanto il soggetto propone.
Come comunica un cane
Il cane e l’uomo comunicano con il corpo attraverso diverse modalità:
Comunicazione verbale: si distinguono suoni vocali (gemiti, urla, ringhi, abbai, ululati), suoni non vocali (uggiolii, ansimare, schiocco mandibole) e suoni misti (indicano le sfumature del linguaggio). La produzione di un’ampia varietà di suoni, presente in minor misura nei lupi, pare dovuta alla domesticazione;
Comunicazione non verbale: a sua volta distinta in:
- Prossemica, ovvero la specifica disposizione del corpo nei confronti dell’interlocutore (vicino, lontano, frontale, di fianco, dietro etc.),
- Postura, ossia l’esposizione del corpo rispetto all’interlocutore (alta/bassa, raccolta, rilassata/rigida);
- Cinetica, vale a dire la velocità di movimento e traiettoria (una traiettoria diretta o indiretta denuncia la sicurezza o meno dell’agire; un movimento incostante, inframmezzato da soste, innesca curiosità/allerta);
- Gestualità, ossia il movimento e la disposizione di particolari parti del corpo: coda, orecchie, zampe, testa, erezione dei peli in particolari aree del dorso e della groppa ecc. Si ricorda a tal proposito che lo scodinzolio non denota felicità bensì attivazione emozionale (sia positiva sia negativa);
- Mimica, ovvero l’espressione facciale (angolo della bocca, fronte, naso, occhi);
- Aptica, ossia la comunicazione tattile (contatto, carezza...)
I sensi del cane: gli organi sensoriali
Vista: Come vedono i cani?
È importante ricordare che il cane possiede organi sensoriali differenti dai nostri: sebbene il
campo visivo sia maggiore (l’ampiezza può variare in base alla forma del muso) e possa percepire immagini anche in condizioni di scarsa luminosità, l’acuità visiva è minore soprattutto se l’oggetto è inerme (se in movimento riesce invece a percepirlo a distanza di 6 metri) o posto al di sotto di 30-50 cm di distanza; percepisce i colori blu e giallo (e loro variazioni) ma non le gradazioni del rosso (importante quindi consigliare i proprietari nella corretta scelta dei giocattoli). La comunicazione visiva è inficiata spesso dalla gestione non corretta del guinzaglio.
Udito: cosa sente il cane?
Per quel che riguarda l’
udito è bene ricordare che i cani possono percepire sia le frequenze basse (che anche noi percepiamo) sia frequenze alte (ultrasuoni); ciò li rende
particolarmente sensibili ai rumori. Evitiamo quindi di utilizzare fischietti per richiamarne l’attenzione e valutiamo il materiale di ciotole e giocattoli prima che il piccolo possa mostrare ritrosia nell’utilizzo a causa del rumore che ne deriva.
Olfatto: il potente fiuto del cane
I cani possiedono un’
elevata capacità olfattiva grazie all’estensione della mucosa olfattiva e alla grande quantità di cellule specializzate. La conformazione del cranio fa sì che alcuni cani inalino grandi masse d’aria (es. Setter) o piccole quantità (es. Segugi); la riduzione drastica del piano nasale presente in alcune razze brachicefale (es. Carlino) fa supporre che tali soggetti possano avere una percezione olfattiva più difficoltosa e alterata. I cani percepiscono con l'olfatto sostanze chimiche che evaporano più o meno rapidamente a contatto con l'aria: i
feromoni e gli odori sociali. Questi ultimi sono secreti dalle ghiandole sebacee e dalle mucose e contribuiscono a creare un odore comune tra i membri del gruppo. I feromoni non solo comunicano informazioni sullo stato emozionale (paura, rabbia, tranquillità) e fisiologico (maschio, femmina, in calore, in gravidanza e così via) di chi li emette ma spesso vengono associati a una specifica funzione comportamentale e completano la comunicazione visiva.
Tatto: a cosa servono i polpastrelli del cane
La
percezione tattile (e conseguentemente la tolleranza al contatto) si sviluppa già durante la vita fetale e si perfeziona durante le prime settimane di vita del cane grazie all’accudimento della madre (che pulisce regolarmente i cuccioli e ne favorisce le evacuazioni) e le manipolazioni effettuate da allevatori o persone che si prendono cura del cucciolo (volontari, operatori di canile). Le regolari manualità di controllo mantello, orecchie, occhi, bocca, il tocco leggero sugli arti possono esser proposte con regolarità in casa così come sessioni di spazzolamento (prediligendo spazzole a setole morbide) così da aumentare la tolleranza alla manipolazione (soprattutto in vista delle regolari visite veterinarie) a patto che vengano proposte con gradualità, si rispettino i segnali di interruzione (ritrarsi, irrigidimento dei muscoli, aumento della respirazione, sbadiglio, dare la zampa, leccare il volto o la mano, socchiudere gli occhi e voltare il capo, bloccare la mano con la bocca) e si dia al cucciolo la possibilità di allontanarsi quando ne sente la necessità.